villaggio Asproni
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Villaggio Asproni

Quando parliamo di miniere e villaggi minerari in Sardegna pensiamo subito alla Sardegna sud-occidentale anche se in realtà sono presenti anche in altre località dell’isola. Quest’area ha un patrimonio minerario incredibile e tra i vari villaggi che hanno attirato la mia attenzione c’è il villaggio minerario Asproni. Si trova su un ampio pianoro a 240 m.s.l.m. sul Monte San Giovanni e qui vivevano i 200 minatori che lavoravano nella miniera di Seddas Moddizzis. Quest’area è chiamata così perchè ricca di Lentisco, la sua traduzione letteraria è infatti “Sella del Lentisco”.

 

Nei fine settimana in cui riesco a fare delle escursioni tendo a non organizzare, in genere si decide la mattina in base all’energia e all’ispirazione del momento. Siamo legati tutta la settimana da impegni ed orari e, nel fine settimana, se dobbiamo fare delle escursioni, preferiamo essere liberi di scegliere all’ultimo minuto.

 

Questo ovviamente pone dei limiti in termini di prenotazioni. Avrei voluto fare la visita guidata ma non è stato possibile perchè era necessario prenotare con un giorno di anticipo. Recupereremo un’altra volta. C’è tanto da vedere e devo assolutamente tornarci (ci sono anche le miniere di Seddas Moddizzis e un altro villaggio minerario che non vedo l’ora di scoprire, il villaggio Normann).

 

Se ami le aree minerarie continua a leggere perchè ti darò tante informazioni interessanti e, alla fine dell’articolo, ti suggerisco un museo molto interessante da visitare.

 

 

Villaggi minerari in Sardegna

villaggio asproniI villaggi minerari mi incuriosiscono molto, trovo che abbiano un fascino particolare per la loro stroria e per tutto il vissuto che raccontano. Amo ripercorrere le strade dei minatori e vedere come vivevano in questi villaggi con le loro famiglie. Se da una parte mi affascina, dall’altra mi impressiona pensare alle difficili condizioni in cui lavoravano i minatori. Chilometri di gallerie da percorrere, tra pozzi di estrazione e le incessanti ore di duro lavoro a cui erano sottoposti.

 

 

È interessante anche notare come l’attività mineraria abbia trasformato il paesaggio. Possiamo farci un’idea semplicemente prendendo la SS 130 direzione Iglesias. Poco prima di arrivare nella frazione di Bindua si vedono lungo la strada, sulla parete destra, dei terrazzamenti di terra rossastra, quiesti non sono altro che scarti di lavorazione delle miniere.

 

Uno dei motivi per cui amo le aree minerarie sarde è che sono immerse nei boschi. Facendo trekking lungo questi antichi sentieri si riscoprono resti di archeologia industriale che rendono il percorso ancora più suggestivo.

 

 

Monte San Giovanni

Il Villaggio Minerario Asproni si trova nel Monte San Giovanni, tra Gonnesa e Iglesias, nella Sardegna sud-occidentale. Il Monte San Giovanni è tra le terre emerse più antiche d’Europa e fu sfruttato fin dai tempi antichi per la sua ricchezza mineraria. L’attività estrattiva che l’ha caratterizzato sin da tempi remoti ha fatto sì che venisse modellato dall’uomo, cambiando la sua morfologia.

 

Tra Diciannovesimo e Ventesimo secolo l’attività estrattiva più importante è stata data dalla miniera di San Giovanni e dalla miniera di Seddas Moddizzis in cui veniva estratto zinco, piombo e bario. Passeggiando lungo i sentieri di Monte San Giovanni noterai numerosi indizi della sua storia mineraria.

 

Gallerie che portano all’interno della montagna (ovviamente chiuse per sicurezza), ruote di vecchi vagoni, vecchi carreggi utilizzati per il trasporto dei minerali che conducono dentro le gallerie, ruderi di vecchi edifici e laverie. Tra i resti di questa storia non possono mancare i villaggi minerari Asproni e Normann. Nel Monte di San Giovanni è presente anche la Grotta di Santa Barbara ma di questo ve ne parlerò un’altra volta.

 

 

 

Il Villaggio Minerario Asproni

villaggio asproniIl suo nome deriva dal suo fondatore, l’ingegner Giorgio Asproni. Lo fece costruire nei primi anni del Novecento per i minatori che lavoravano nella miniera di Seddas Moddizzis, da lui acquistata alla fine dell’Ottocento. Le estrazioni iniziarono nel 1870 ma solo dopo l’arrivo dell’ingegner Asproni, nel 1885, le cose migliorarono e ci fu un nuovo inizio per l’attività estrattiva.

 

 

Qui i minatori vivevano con le loro famiglie, c’era tutto ciò che poteva servire loro: abitazioni, la scuola elementare, una chiesa dedicata a San Giorgio, l’infermeria e uno spaccio. C’era inoltre la residenza del Direttore, la direzione, l’ufficio postale e la scuderia. Lo stesso ingegner Asproni visse qui con la sua famiglia fino alla fine dei suoi giorni, nel 1936. Nel villaggio vivevano circa 300 persone, in cui, oltre ai minatori e alle loro famiglie abitavano anche contadini, taglialegna e allevatori, una vera e propria comunità. Negli anni Venti iniziò la crisi della miniera, i macchinari erano osoleti e i finanziamenti non arrivavano.

 

Dopo la morte dell’ingegnere il villaggio continuò a vivere grazie ai suoi eredi, venne dotato di elettricità e acqua e si continuò l’estrazione nella vicina miniera di Seddas Moddizzis. Le cose cambiarono agli inizi degli anni Sessanta, quando la gestione della miniera passò alla Società Monteponi che cercò di rilanciarla. Venne abbandonato nella metà degli anni Settanta perchè l’attività estrattiva cessò e le grandi aziende spostarono la loro attenzione verso Iglesias.

 

Nel Novecento nacque una leggenda sul villaggio minerario Asproni. Si racconta che durante la notte si veda il fantasma di un uomo decapitato che vaga con il suo cavallo. Si tratterebbe di un noto personaggio che visse a Gonnesa nei primi anni del Novecento, Cavalier Toro.

 

 

La mia esperienza al villaggio minerario Asproni

villaggio asproniDopo un sentiero tra i boschi, mezz’ora circa di camminata, sono arrivata al villaggio Asrponi. L’area è recintata ma si può accedere liberamente, basta richiudere il cancello dopo il proprio passaggio. Nel 2004 il villaggio è stato acquistato dal dottor Giovanni Lorefice per recuperare questo grande patrimonio. Dopo la sua morte è stato avviato il progetto VIL.MIN.AS. per recuperare l’area del villaggio insieme agli edifici presenti, integrandola con una fase di studio e ricerca.

 

È proprio grazie a questo progetto che oggi possiamo visitare il villaggio, infatti fino a qualche anno fa era nell’abbandono più assoluto tra sterpaglie, macerie ed escrementi di animali. Grazie a progetti di questo tipo si possono mantenere vivi la cultura e l’identità di questi luoghi che rappresentano un patrimonio da salvaguardare.

 

villaggio asproniDopo il bel sentiero tra i boschi siamo entrati nel villaggio. All’interno c’erano già un gruppo di ragazzi in escursione che, come noi, ammiravano i resti di questa affascinante realtà. Per ragioni di sicurezza non è possibile entrare negli edifici ma ci sono finestre e diverse aperture che permettono di vedere all’interno. Osservando bene si possono notare alcuni particolari come camini, vecchie pavimentazioni, soffitti in legno, anditi, vecchi muri costruiti in parte in pietra e in parte con i classici mattoni in làdiri.

 

 

Visite guidate al Villaggio minerario Asproni

In alternativa ti consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale del villaggio minerario Asproni, puoi prenotare una visita guidata direttamente dal sito. Ci sono orari diversi in base al periodo dell’anno. Le visite guidate danno sempre un valore aggiunto all’esperienza che si sta facendo, potrai capire meglio cosa stai vedendo e non rischi di sbagliare strada, sopratutto se non sei pratico di sentieri.

 

 

Come arrivare al Villaggio minerario Asproni

Per arrivare al villaggio minerario Asproni ho seguito le indicazioni di Google Maps. Da Assemini bisogna percorrere la SS 130 direzione Iglesias, ci si arriva facilmente in 40 minuti di viaggio in auto. Sono entrata a Gonnesa e sono arrivata all’altezza dell’antica laveria, costruita dall’Ingegner Asproni nel 1890, qui abbiamo parcheggiato l’auto e abbiamo proseguito a piedi. Questa zona è recintata perchè pericolante e non si può accedere ma si può osservare da fuori.

 

 

Ci sono diversi sentieri, alcuni ho visto che portano negli stessi punti. Ti conviene scaricare il percorso da Google Earth prima che svanisca il segnale, in modo da avere sempre presente la strada che stai percorrendo.

 

Dopo aver visitato il villaggio ho navigato meglio nel sito ufficiale e ho visto che consigliano di prendere un’altra strada rispetto a quella segnata da Google Maps. Consigliano di prendere il percorso sterrato che parte dal piazzale sottostante il cavalcavia in località Monteponi-Iglesias. La prossima volta proverò questa strada.

 

Cammino minerario di Santa Barbara

Il passaggio al Villaggio minerario Asproni è anche una variante dell’ultima tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara da fare sia a piedi che in bici. È la tappa numero 30, da Bacu Abis a Iglesias. Con la variante per Seddas Moddizzis si allunga il percorso di 9,5 km e, secondo me, ne vale assolutamente la pena.

 

 

 

Suggerimenti

Se ti affascina il mondo minerario ti suggerisco di visitare anche il Museo del Carbone a Carbonia, recuperato dalle vecchie strutture delle miniere di Serbariu. Qui potrai visitare la galleria sotterranea, la sala argani e i locali della lampisteria.

 

 

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