San Sperate

San Sperate e Pinuccio Sciola

San Sperate, il paese-museo a soli 30 minuti da Cagliari

A meno di 20 minuti di distanza da Assemini e 30 da Cagliari si può raggiungere il paese-museo di San Sperate dove nacque il grande Pinuccio Sciola. Qui troverai più di 400 murales che abbelliscono e colorano il paese e un centinaio di installazioni. Già questo è un buon motivo per visitare San Sperate, ma dietro l’idea di fare di questo paese a carattere agricolo un paese-museo, con l’arte che fa da padrona, c’è l’intuizione e il fermento artistico del grande Pinuccio Sciola

 

 

San Sperate e Pinuccio Sciola

Nato e cresciuto a San Sperate da una famiglia di contadini, il suo vero nome è Giuseppe ma tutti lo chiamavano Pinuccio. Inizia a scolpire da autodidatta in giovane età e nel 1959 c’è la svolta. Due amici decidono di iscrivere Pinuccio, a sua insaputa, alla I Mostra di Arti figurative per studenti alla Rinascente di Cagliari. Grazie alla sua Prima Opera, chiamata in seguito Pietrino, Pinuccio vince una borsa di studio che gli permette di studiare al Liceo Artistico di Cagliari.

 

Continua poi la sua formazione a Firenze e Salisburgo venendo  a contatto con i maggiori artisti del tempo e assistendo ai movimenti di protesta del ’68. In Sardegna questi movimenti non erano ancora arrivati e decide di portare l’energia che ha assorbito, trasformata in movimento artistico, nel suo paese. Coinvolge la popolazione e invita tanti artisti a San Sperate, portando per la prima volta sia nel paese che in Sardegna l’arte del muralismo. Negli anni successivi questo fenomeno si sposta anche in altri paesi come Orgosolo, Villamar, Tinnura, San Gavino Monreale e tanti altri.

 

Continua a viaggiare per il mondo e ad arricchire le sue conoscenze. Nel 1973 viene invitato dall’Unesco in Messico, per collaborare con David Alfaro Siqueiros, uno dei maggiori esponenti del muralismo messicano e insieme, attivano un gemellaggio tra San Sperate e Tepito, quartiere di Città del Messico. Nel 1986 organizza una mostra itinerante in Germania che dura quasi un anno e che tocca le città più importanti.

 

 

Le Pietre Sonore

Successivamente continua ad esporre le sue opere in Italia e all’Estero. Non dimentica mai la sua ricerca artistica che lo porterà negli anni Novanta a far nascere le Pietre Sonore. Grandi massi o lastre di pietra che, lavorate in un certo modo riescono, attraverso il tocco della mano o di un sasso, a produrre un suono a volte leggerissimo come quello di un’arpa, altre più intenso e vigoroso come la pietra stessa, creando una contrapposizione tra il basalto, roccia del fuoco e il calcare, roccia dell’acqua. Una magia che non ti aspetti da pietre a prima vista dure e prive di elasticità ma che Pinuccio è riuscito a rendere elastiche, sonore e trasparenti attraverso tagli e incisioni particolari.

 

Il suono delle Pietre Sonore ha incuriosito diversi musicisti che lo hanno voluto studiare e integrare in alcuni concerti Jazz. Vengono suonate per la prima volta nel 1996 dal percussionista Pierre Favre al Festival Time in Jazz di Berchidda. Una di queste pietre venne infatti chiamata Jazz Stone.

 

 

Il Giardino Sonoro a San Sperate

Il Giardino Sonoro è nato nello spazio che Pinuccio usava come laboratorio. Oggi è un museo a cielo aperto in cui poter passeggiare tra gli agrumi e le sculture megalitiche, riposandosi ogni tanto nelle panchine in pietra. È uno spazio senza tempo in cui ogni visitatore riceve sensazioni ed emozioni diverse dalla natura e dall’arte che lo circonda. 

 

Entrati nel Giardino Sonoro siamo stati accolti dalla gentilissima guida che ci ha spiegato il percorso all’interno del giardino. Abbiamo visto un filmato di presentazione su Pinuccio Sciola accompagnati simbolicamente da Pietrino, la prima opera con cui Pinuccio vinse il primo concorso della sua lunga carriera. Successivamente la guida ci ha accompagnato nella visita delle opere del Maestro e abbiamo potuto sentire suonare queste pietre meravigliose. Abbiamo potuto sentire le differenze tra il suono del basalto e del calcare, un suono che non ti aspetti da pietre apparentemente dure e statiche. Attraverso la carezza di una mano o di un sasso queste pietre esprimono la loro interiorità e la loro forza.

 

Visitando il Giardino Sonoro vedrai la pietra come non l’hai mai vista: elastica, trasparente, morbida, sonora e delicata. Pinuccio Sciola è riuscito con la sua arte a rompere gli schemi e a dare una percezione diversa delle pietre. È un’esperienza che consiglio vivamente perchè cambia ogni prospettiva, davvero straordinaria! Il Giardino Sonoro è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00 (la biglietteria chiude alle ore 19:00). Per maggiori informazioni clicca nel link in evidenza e sarai reindirizzato nel sito del Giardino Sonoro.

 

 

Le opere di Pinuccio Sciola a San Sperate

All’interno del Giardino Sonoro ci sono diverse opere. Le Pietre Sonore sono quelle che riscuotono sicuramente più curiosità come i meravigliosi esempi di “Vela” o “Jazz Stone“. Molto belle e significative alcune sculture a carattere religioso. Potrai ammirare il bellissimo “Omaggio a Piet Mondrian” in cui la pietra diventa quasi un’opera pittorica o ancora  monoliti in basalto lavorati come scacchiere perfette.

 

Un altro esempio della sua arte sono sicuramente le “Foglie” o la serie dei “Semi“. Questi sono stati realizzati dai più piccoli ai più grandi, seminati metaforicamente affinchè la pietra fecondi la terra. Esternamente mantengono la loro forma grezza, mentre nella parte centrale Pinuccio Sciola crea un taglio liscio e levigato attraverso uno smeriglio. Toccandolo si ha una percezione di morbidezza, sembra quasi di accarezzare velluto. Puoi vedere uno di questi Semi anche ad Assemini, nella piazzetta di via 2 Agosto 1980.

 

Pinuccio Sciola ha avuto una carriera straordinaria e ci ha lasciato una grande eredità grazie alle sue bellissime opere. È morto il 13 maggio 2016 e il suo paese natale lo ha voluto omaggiare appendendo alle finestre dei drappi bianchi proprio come accadde durante la trasformazione di San Sperate in paese museo. Il suo lavoro è stato portato avanti dai figli che hanno dato vita alla Fondazione Pinuccio Sciola.

 

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