Masullas: un borgo da scoprire
Masullas è un piccolo borgo in provincia di Oristano, nella bellissima sub regione collinare della Marmilla. Insieme ad altri 10 comuni fa parte del Parco Naturale del Monte Arci, monte vulcanico con il più grande giacimento di Ossidiana della Sardegna. Masullas si raggiunge facilmente in auto da Assemini e dal cagliaritano in circa 45 minuti.
Questo piccolo borgo con poco più di 1000 abitanti ha suscitato il mio interesse non solo perchè fa parte dei borghi autentici d’Italia ma anche per i suoi musei. Tra tutti c’è il Museo di storia naturale Aquilegia che ero curiosa di visitare non solo per la splendida collezione che custodisce ma anche perchè ha una storia particolare. Ero già stata a Masullas ma non avevo fatto in tempo a visitare questo interessantissimo museo. L’altra volta la mia escursione si era divisa tra Masullas e Villanovaforru, clicca nel link per saperne di più.
Alla fine dell’articolo ti dò qualche suggerimento per organizzare al meglio la tua escursione. Fammi sapere nei commenti se hai già visitato questo borgo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e se hai altro da suggerirmi. La visita di Masullas è perfetta per un’escursione in queste giornate primaverili e se hai figli o nipoti che amano minerali, fossili o dinosauri hai fatto bingo!
Masullas: centro storico
Questo accogliente borgo è caratterizzato da un centro storico in cui si vedono ancora le antiche case in pietra con i bellissimi portoni in legno e le vie lastricate. Anche il Vecchio Municipio e il Monte Granatico sono costruiti in pietra e conservano il fascino di un tempo. Masullas era uno dei 16 uffici o Tappe d’Insinuazione istituite in Sardegna nel 1738 da re Carlo Emanuele III. Furono istituiti per rimediare alla dispersione degli atti pubblici e le loro funzioni erano simili a quelle degli attuali Uffici del Registro.
Nel 1743 a Masullas l’ufficio veniva gestito in appalto da Don Nicola Cony che lo trasmise ai suoi eredi fino a Don Leone Sepulveda. Successivamente gli uffici vengono sistemati nei preesistenti locali della “curia” baronale, a lato della Chiesa di San Leonardo. Nel 1861, dopo l’Unità d’Italia, i locali della Tappa sono sopraelevati per ospitare la prima sede del municipio di Masullas.
Non si hanno notizie certe sulla fondazione di questo paese ma si suppone che derivi dall’accorpamento in età giudicale di tre villaggi nati tra le chiese di San Leonardo, Santa Lucia e la chiesa della Beata Vergine delle Grazie. Nel centro storico sono presenti oltre le antiche chiese anche il museo “I Cavalieri delle Colline”. Poco più avanti trovi la Chiesa di San Francesco e l’ex Convento dei Cappuccini che attualmente ospita il Geo Museo Monte Arci. A fianco del museo è presente l’Orto botanico in cui sono presenti piante aromatiche, officinali e diversi esempi della macchia mediterranea del Monte Arci. Dietro il Geo Museo c’è il Museo di Storia Naturale Aquilegia.
Le chiese
La Chiesa più antica è quella di San Leonardo, risalente alla prima metà del XIII secolo. In seguito alla ristrutturazione avvenuta negli anni Settanta sono state ritrovate tracce di un edificio preesistente risalente probabilmente al periodo bizantino. La chiesa è stata costruita in stile romanico e la facciata è tipica di questo periodo, con spiovenza e campanile a vela. Costruita in blocchi di arenaria e trachite nei prospetti principali, mentre i lati sono costruiti con pietrame misto. Si presenta internamente con un unica navata e abside in direzione N-E. La facciata è caratterizzata da una finta loggia sopra il portone d’ingresso, delimitata da archetti a doppia ghiera.
La Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, chiamata anche Sa Gloriosa, è caratterizzata da un primo impianto del XVI secolo in stile gotico-aragonese. Presentava un’unica navata con un piccolo campanile a vela. Nel Seicento furono aggiunte sei cappelle laterali e una volta a botte, mentre tra il 1718 e il 1722 Salvatore Pilloni realizzò la bellissima facciata in stile barocco usando l’arenaria. Il portone ligneo, sovrastato da un timpano, è affiancato da due coppie di finte colonne.
La seconda parte della facciata è caratterizzata da due coppie di capitelli. La parte più in alto della facciata è la più ricca e scenografica. Sopra il rosone è presente una ricca decorazione floreale con una piccola nicchia che contiene la statua della Vergine Maria. Purtoppo non sono riuscita a visitare l’interno ma ho letto che ci sono diverse opere che meritano, tra cui il retablo ligneo di Mattia Canopia del 1676.
Masullas: i musei
Uno dei motivi per cui ti consiglio la visita di Masullas è sicuramente la presenza di tre musei molto interessanti. La visita di un museo credo sia equiparabile ad un viaggio, entri in uno spazio che, attraverso le varie sale ed esposizioni, ti guida alla scoperta di un nuovo mondo. Ecco i tre musei che potrai vedere a Masullas:
- il Museo di Storia Naturale Aquilegia;
- il GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani”;
- il Museo “I Cavalieri delle Colline”;
Masullas: Museo di Storia Naturale Aquilegia
Il Museo di Storia Naturale Aquilegia ha una storia molto paticolare. Iniziamo innanzi tutto dal suo nome, Aquilegia: si tratta di un genere di piante diffuse per lo più nell’emisfero boreale. Il suo nome deriva dal latino aquilegus che significa “che trattiene acqua“. Questo fiore, scoperto nell’anno 1000, è chiamato così per i suoi sepali che hanno la forma di artigli d’aquila.
In questo museo troverai l’esposizione di storia naturale più importante della Sardegna: minerali, fossili, insetti, conchiglie e animali imbalsamati. Questa esposizione racconta la storia geologica e naturale della nostra isola, con un occhio attento ai cambiamenti che hanno portato all’evoluzione degli organismi viventi nel nostro pianeta. Per scoprire di più sulla collezione esposta al Museo di storia naturale Aquilegia clicca nel link.
Da Assemini a Masullas
Ho scritto che la storia del Museo Aquilegia è particolare perchè prima di arrivare a Masullas ha subito diversi trasferimenti. Il museo è gestito da un comitato pro fondazione ed è stato aperto nel 2000 ad Assemini. Successivamente è stato trasferito in altre sedi tra Cagliari e Pirri, per arrivare poi a Masullas. Penso sia un vero peccato che non sia più ad Assemini, sarebbe stato un valore aggiunto per la nostra città e vi consiglio di andare a visitarlo perchè merita davvero.
L’esposizione del Museo Aquilegia è strettamente collegata a quella del Geo Museo, situato proprio a fianco, nell’ex convento dei Cappuccini.
Geo museo Monte Arci “Stefano Incani”
Il Geo Museo Monte Arci è ospitato nell’ex Convento dei Frati Cappuccini costruito nella metà del XVII secolo. L’ingresso ti conduce subito al bellissimo chiostro con il pozzo centrale e da qui si entra nelle sale che oggi ospitano il museo. L’esposizione è divisa in cinque sale che ti condurranno alla scoperta della storia geologica della Sardegna.
Si parte infatti da un discorso generale sulla Sardegna per poi addentrarsi sulla storia del Monte Arci, vulcano che ha dato origine all’Ossidiana. Sono presenti più di 400 reperti geologici, tra rocce, minerali e fossili. Tra le cose che più ci hanno entusiasmato ci sono sicuramente la sala Flu, in cui viene mostrata la fluorescenza dei minerali con l’ausilio delle luci Wood e la lastra di 6m per 3 con i pesci fossili, ritrovamento unico nel suo genere per le sue dimensioni.
Museo “I Cavalieri delle Colline”
Purtroppo neanche stavolta sono riuscita a visitare questo museo perchè siamo arrivati tardi ed era chiuso. D’altronde non c’è due senza tre quindi durante la prossima visita a Masullas mi organizzerò per tempo. Questo è un museo che mi incuriososce perchè racconta la storia dell’aristocrazia rurale di Masullas e di Parte Montis. Qui troverai documenti, reperti e ricostruzioni che ti faranno fare un viaggio nell’isola dall’età dei Giudicati fino a quella sabauda, entrando poi nello specifico nella storia delle famiglie aristocratiche del territorio. Un motivo in più per visitare questo museo è sicuramente l’edificio storico che lo ospita, nel 1700 era la sede di una delle 16 Tappe dell’Ufficio di Insinuazione della Sardegna.
Cos’altro vedere a Masullas
Parco dell’Ossidiana di Conca ‘e Cannas
Il Parco dell’Ossidiana di Conca ‘e Cannas è il più grande giacimento di Ossidiana di tutto il Mediterraneo e fa parte del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’Ossidiana ha una storia molto antica, veniva infatti utilizzata già dall’età prenuragica per costruire punte di freccia e di lancia per cacciare o per costruire utensili. Si tratta di una roccia vulcanica conosciuta anche come oro nero che si forma nella fase finale di un’eruzione. Veniva chiamata oro nero perchè era un materiale molto ricercato dai popoli antichi che lo estraevano e commercializzavano in tutto il bacino del Mediterraneo.
Lungo la passeggiata che porta alla cava principale potrai vedere tantissimi frammenti di ossidiana del Monte Arci, trasportato a valle dalle piogge. In questo sentiero, circondato dalla vegetazione e dai suoi tipici colori, è affascinante vedere questa sorta di “pavimentazione” nera. Vedere questo colore è inusuale quando sei immerso nella natura e crea un contrasto cromatico suggestivo e particolare.
Monumento Naturale de Su Corongiu de Fanari
Tra le cose da vedere a Masullas non può mancare il monumento naturale de Su Corongiu de Fanari, un Mega Pillow formatosi 20 milioni di anni fa, quando quest’area era sommerso dall’acqua. La lava è detta “a pillow”, cioè a cuscino, quando avvengono eruzioni sottomarine che, raffreddandisi velocemente per via del contatto con l’acqua marina, formano dei blocchi che ricordano la forma dei cuscini.
La straordinarietà di questo monumento è dovuta alle sue dimensioni. Generalmente i cuscini di lava hanno una dimensione di 1m-1,5m circa ma Su Corongiu de Fanari è lungo 12 metri e alto 8. Rappresenta quindi uno dei monumenti naturali più grandi del mondo. Il mega Pillow è raggiungibile in auto prendendo la SP 44 tra Masullas e Gonnostramatza. Di fronte al monumento è presente un’area di sosta con due tavoli da pic-nic e un pannello esplicativo per approfondire l’argomento.
Sa Perda sperrada (la pietra spaccata)
Sa Perda sperrada o pietra spaccata è un altro sito interessante che ti suggerisco. Si tratta di un grosso macigno di origine vulcanica di forma rotondeggiante spaccata perfettamente in due. Gli agenti atmosferici hanno fatto sì che oggi la forma sia particolarmente arrotondata. La spaccatura centrale invece si deve molto probabilmente a forti escursioni termiche. L’alternanza di clima caldo e freddo, a lungo andare, ha creato la frattura oggi perfettamente visibile. Questo sito si raggiunge prendendo la SS 442 che collega Morgongiori a Uras.
Da vedere nei dintorni
Se hai tempo e hai la possibilità di vedere altro ti consiglio la visita a Villanovaforru e di Pompu. A Villanovaforru potrai vedere il Parco-Museo Genna Maria, il Museo Civico Archeologico e i murales in cui sono raffigurate le favole di “Alice nel paese delle meraviglie” e “Pinocchio”.
A Pompu invece ti consiglio il Museo multimediale Casa del Pane, una casa-museo in cui si ripercorre tutto il processo produttivo che porta alla panificazione: macinatura, setacciatura, panificazione, conservazione. Attraverso i nuovi mezzi di comunicazione si fa conoscere questa antica e importante tradizione del mestiere di “fare il pane”.
Come vedi hai l’imbarazzo della scelta per organizzare una bella escursione all’insegna della natura e della cultura, un connubio che adoro.
Consiglio
Per organizzare al meglio la tua escursione ti consiglio di visitare il sito visitmasullas.it e contattarli per avere info più precise sugli orari di apertura dei musei e concordare eventualmente la visita alle chiese.
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