La chiesa di San Pietro ad Assemini
La Chiesa di San Pietro ad Assemini è situata nel centro storico, intorno a lei si è sviluppato il paese fino a diventare una città di quasi 26.000 abitanti. L’impianto originario è stato costruito in epoca bizantina (XI secolo) ma, in seguito a numerosi rifacimenti, è diventata un bellissimo esempio di architettura gotico-catalana. Tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo assume le caratteristiche tipiche della variante della Sardegna meridionale.
Lo schema della chiesa di San Pietro ad Assemini
Lo schema della Chiesa di San Pietro ad Assemini deriva da quello della chiesa di San Giacomo a Cagliari. Entrambe sono caratterizzate da elementi comuni come la facciata con terminale piatto con merli a tre punte incassata tra speroni obliqui, presbiterio quadrangolare più stretto e basso dell’aula mononavata, dove successivamente sono state aperte le cappelle laterali. Altro elemento che queste due chiese hanno in comune è il campanile a canna quadrata su un lato della facciata.
Il campanile della chiesa di San Pietro
I primi due ordini del campanile sono dell’impianto originario (a canna quadrata) mentre quelli superiori (ottagonali) sono ottocenteschi. E’ uno dei campanili più alti della Sardegna con i suoi 28,50 metri.
Le tre campane presentano delle scritte in latino, in quella più grande compare anche il nome del sacerdote che probabilmente assistette alla posa (Nicolaus Succa) e la data di fabbricazione, 1594. La seconda campana, più piccola della prima, è più antica e datata al 1419. Nella terza campana la scritta non si legge benissimo, sembrerebbe datata al 1712 ma il numero 7 è d dubbia interpretazione. Il campanile termina con quattro orologi sovrastati da un cupolino ricoperto da tegole in ceramica smaltata.
La facciata e l’interno della chiesa di San Pietro ad Assemini
Al centro della facciata della chiesa di San Pietro spicca il portale a sesto acuto sopra il quale è stata aperta una finestrella rettangolare in sostituzione del rosone originario. La pianta è a navata unica ed è divisa da quattro archi a sesto acuto in cui nel XVI secolo sono state costruite sette cappelle laterali: tre sulla sinistra e quattro sulla destra, caratterizzate da diversi sistemi di coperture:
- con volta a botte la 1° e la 3° a destra;
- a crociera semplice la 2° a destra;
- crociera costolonata con gemma pendula la 4° a sinistra e 1° a destra;
- stellare con cinque gemme la 2° e 3° a sinistra.
A questo periodo è ascrivibile anche la ricostruzione del presbiterio quadrandolare, a cui è stato aggiunto il transetto, che dà alla pianta la forma a croce latina.
Nel 1740 fu costruito l’attuale altare di marmo intarsiato e tre anni dopo, nel 1743 il fonte battesimale. In origine all’interno della Chiesa erano presenti degli spazi per le sepolture, di diverse classi sociali. Ne sono state trovate 28, ai lati della chiesa, nelle cappelle e due nel presbiterio, riservate ai sacerdoti. In seguito ai lavori di ripavimentazione ne è stata lasciata solo una come testimonianza. All’interno della vecchia cassa di legno sono presenti tre scheletri, il tutto coperto da una lastra di vetro. In occasione di “Monumenti Aperti” all’interno della chiesa sono stati posizionati dei pannelli con le vecchie foto per far vedere come era la chiesa prima degli ultimi lavori di ristrutturazione.
Lavori di ristrutturazione
Questa chiesa è stata oggetto di numerosi lavori nel corso dei secoli, sia esterni che interni che ne hanno modificato più volte la fisionomia. Tra quelli del secolo scorso si nota che nel 1955 si faceva sempre più sentire l’esigenza di ampliare la chiesa per poter accogliere un maggior numero di fedeli. Durante questi lavori le cappelle furono rese comunicanti e la chiesa venne trasformata a tre navate. Gli ingressi nei bracci del transetto furono chiusi e aperti due nuovi ingressi laterali. Il tetto ligneo di ginepro plurisecolare fu smontato e sostituito da cemento armato e mattoni. Per illuminare meglio la chiesa furono inseriti sei lucernari sopra le cappelle e due nei bracci del transetto.
Il 28 ottobre 1982 non si sa per quale motivo fu appiccato un incendio alla sacrestia della chiesa, bruciò tutto l’archivio distruggendo tutti i documenti e i registri. Nel 1984 si iniziarono i nuovi lavori di ristrutturazione e si cercò di riportare lo stile originario della chiesa. Tra i vari lavori realizzati la chiesa venne ripavimentata con il marmo di Carrara e il tetto venne ricostruito in legno di rovere. Durante i lavori vennero anche ritrovate le reliquie dei santi martiri Crescenzio e Clementina, Lorenzo e Valentino conservate oggi nell’altare Maggiore insieme a quelle dei Santi Salvatore da Orta, Fortunato e Clemente Romano.
Nel 2009 la chiesa venne dotata di un bellissimo organo a trasmissione elettrica diretta della ditta Codebue Norberto di Crema. E’ composto da 21 registri distribuiti su due tastiere, costituito da 620 canne fuse in una lega di titanio e piombo-zinco.
Piazza San Pietro
In piazza San Pietro puoi trovare anche il Vecchio Municipio in stile Neoclassico, al cui ingresso possiamo notare la scultura in pietra di Antonino Ruggeri, omaggio a Papa Giovanni XXIII e Fra Nicola da Gesturi. Nella piazza è presente anche la scultura di un altro eccellente scultore, Luigi Pillitu.