Iglesias: cosa vedere
Dal centro storico di Iglesias al mare
Oggi vi porto a Iglesias, una cittadina nella Sardegna sud occidentale, facilmente raggiungibile da Cagliari prendendo la SS130. Dista 60 km circa da Cagliari e 44 km da Assemini. Puoi raggiungere Iglesias anche in treno, controlla il sito di Trenitalia per orari e info. Ci sono stata diverse volte, sia di passaggio che in visita ma tra queste non posso dimenticare l’escursione che feci vent’anni fa con i miei colleghi OCPT (Operatori culturali per il turismo) insieme ai mitici prof. R. Coroneo e R. Martorelli.
Se mi segui da un pò avrai notato che ho sempre un’occhio di riguardo verso la Sardegna sud occidentale, che amo particolarmente. Sarà per i suoi bellissimi tramoti, per i suoi boschi, per le sue miniere, per i villaggi minerari abbandonati che finalmente stanno riemergendo o per le sue bellissime spiagge. Non lo so, ma c’è tanto da vedere per chi è curioso e ama fare escursioni sempre diverse.
L’iglesiente è la sub-regione della Sardegna sud occidentale che prende il nome proprio dalla città di Iglesias perchè è il principale centro abitato. Iglesias dista dal mare 12 km per arrivare alle spiagge più vicine di Fontanamare, Porto Paglia e Plagemesu.
Cosa vuol dire Iglesias?
Il suo nome, ascrivibile al pisano antico Villa di Chiesa o Villa Ecclesiae in latino, sembra indicare la presenza di numerose chiese nel centro abitato. In realtà ci sono diverse teorie sull’origine del suo nome, tra cui quella che vede un errore nell’analisi del toponimo. Secondo questa teoria l’origine andrebbe ricercata nella traduzione dal sardo “crèsia” (ciliegio) e quindi Bidda ‘e crèsia andrebbe ad indicare “villaggio delle ciliegie”.
Probabilmente un tempo a Iglesias c’erano numerosi ciliegi, come testimonia anche Vittorio Angius. Egli raccolse tante informazioni sulla Sardegna, tra cui usi e costumi, lingua parlata, attività economiche, popolazione ecc.
Cosa vedere a Iglesias
Iglesias è una cittadina molto carina da visitare, in estate il centro storico viene abbellito da numerosi ombrelli colorati che, oltre a creare uno splendido effetto cromatico, aiutano contro la calura nelle ore più calde. Nel centro storico ci sono numerosi negozi in cui fare un po’ di shopping e ristoranti in cui fermarsi a mangiare. Molto interessante è la passeggiata lungo la cinta muraria medievale, costruite dai pisani tra XIII e XIV secolo, che costeggia tutto il centro storico. Ti consiglio di salire sulla Torre Guelfa, l’ingresso è gratuito ed è un punto panoramico bellissimo che domina sui tetti della città.
Passeggiando nel centro storico noterai numerose foto antiche di Iglesias, è affascinante notare le differenze e vedere come era un tempo. Come probabilmente identifica il nome stesso di Iglesias ci sono numerose chiese, 13 in tutto, io ho visitato la Cattedrale di Santa Chiara e quella di San Francesco. La Cattedrale, dedicata a Santa Chiara, è la prima in tutto il mondo ad essere dedicata a questa santa. Questa chiesa inoltre è legata al Conte Ugolino della Gherardesca che ne ordinò la costruzione.
Lo stesso Conte fece costruire anche le fortificazioni di Iglesias, compreso il castello di Salvaterra e il Castello di Acquafredda a Siliqua. Il castello di Salvaterra fu costruito sul colle omonimo da cui prende il nome, in posizione strategica perchè da qui era possibile comunicare con gli altri castelli intorno (Gioiosa Guardia, Siliqua, San Michele). Nel 1324 fu conquistato dagli aragonesi e nel tempo subì numerosi interventi. A fine ‘800 perse la sua funzione per essere unito ad una villa in stile neogotico e oggi ospita una mostra di storia e torture medievali. Probabilmente fu sempre la sua famiglia che fece costruire anche il Castello di Gioiosa Guardia a Villamassargia.
La Cattedrale di Santa Chiara
La Chiesa di Santa Chiara fu costruita in stile romanico-gotico tra il 1284 e il 1288 e divenne cattedrale nel 1503. Dell’impianto originario rimangono solo parte delle mura esterne. L’interno fu completamente modificato nel corso del tempo, sopratutto nella seconda metà del XVI secolo quando fu ristrutturata in stile gotico-catalano. In origine era caratterizzato da una copertura lignea, sostituita poi da volte stellari in pietra. Oggi presenta una pianta a croce latina con navata unica e cappelle laterali con volte a crociera. All’interno troverai un bellissimo altare ligneo in stile barocco della prima metà del ‘700 dedicato a Sant’Antioco con le statue di San Benedetto, Sant’Antioco e Santa Chiara e le tele “Martirio” e “Gloria di Sant’Antioco” del 1718.
Presso l’infopoint è possiblie acquistare il biglietto per accedere alla torre campanaria accompagnati dalla guida. Puoi scegliere di visitare solo la torre campanaria o fare anche il giro del centro storico con la guida. Dalla torre potrai vedere le campane bronzee di cui una in particolare è del 1337 firmata da Andrea Pisano.
La Chiesa di San Francesco
A poca distanza dalla Cattedrale troviamo la chiesa di San Francesco, eretta nel XIV secolo ma modificata in stile gotico catalano. La facciata a capanna accoglie il portone ogivale sormontato da un rosone. L’interno è a navata unica divisa in campate e ha una copertura lignea. Merita sicuramente il bellissimo Retablo della Vergine databile alla metà del XVI secolo, attribuito al pittore cagliaritano della scuola di Stampace Antioco Mainas. Molto carino da vedere anche il grande presepe sulla sinistra. All’esterno troverai sulla sinistra i resti del convento che fecero costruire i frati minori.
Miniera di Monteponi e Galleria Villamarina
Nella periferia di Iglesias, a pochi minuti dal centro abitato, troverai la miniera di Monteponi e la Galleria Villamarina. L’iglesiente è l’area mineraria per antonomasia e Monteponi è sicuramente la miniera più importante. Arrivato nel piazzale d’ingresso noterai subito le vecchie strutture nella parte alta, dove sono presenti anche Pozzo Sella e Pozzo Vittorio Emanuele, collegati dalla galleria Villamarina. Dal piazzale principale si accede all’ingresso della miniera dove si estraevano piombo, argento e zinco.
Tra gli edifici presenti ci sono la chiesa di Santa Barbara, nata come casa del Fascio e trasformata nel 1945 in chiesa; ci sono inoltre l’ospedale, la scuola e l’asilo, tutti costruiti negli anni tra le due guerre mondiali. Il complesso minerario era davvero grande tanto che arrivò ad impiegare circa 1000 operai nel periodo di massimo splendore. Palazzo Bellavista invece era la sede della direzione, progettato nel 1865 dall’ingegnere Pellegrini, direttore della miniera. Fu proprio nella metà dell’Ottocento che si diede vita al complesso minerario in seguito alla concessione del Regno Sabaudo.
Dopo aver indossato il caschetto di protezione la guida ci ha accompagnati all’interno della galleria spiegandoci il funzionamento dei macchinari, come venivano scavate le gallerie, la profondità e i sistemi di recupero dei materiali estratti. Entrare in una miniera è sempre un’esperienza unica, pensare alle condizioni di lavoro degli operai che trascorrevano intere giornate al buio, la fatica e tutto ciò che comportava la vita in miniera è davvero impressionante.
Il complesso minerario è anche una delle tappe del cammino minerario di Santa Barbara, bellissimo itinerario storico, culturale e religioso tra mare, monti e miniere che tocca le chiese dedicate alla santa, patrona dei minatori. Durante le mie escursioni ho incontrato tante volte i cippi di segnalazione delle tappe del cammino e ogni volta mi piace fotografarli. Chissà, magari un giorno farò tutto il cammino.
La mia esperienza
Quando decido di fare un’escursione non prendo contatti prima per farmi guidare ma voglio essere libera di decidere dove andare e cosa vedere. Come saprai nelle mie escursioni sono sempre accompagnata da mio marito e da mio figlio e a volte siamo in compagnia di amici. Avendo un bambino di 7 anni devo decidere la meta e le cose da vedere cercando di accontentare i gusti di tutti. Per i trekking in montagna invece capita spesso che ci lasciamo guidare da amici più esperti.
Altre volte dobbiamo improvvisare, in questo devo dire che siamo dei maestri😂. Ci capita di salire in macchina senza una meta ben precisa e di decidere lungo il viaggio, altre volte abbiamo una meta prefissata ma dobbiamo cambiare rotta per altri motivi. Questo è proprio quello che è successo domenica scorsa quando siamo partiti da Assemini per andare a Fluminimaggiore. La strada era interrotta per una manifestazione e l’altra strada era troppo lunga quindi abbiamo deciso di fermarci a Iglesias. Io e mio marito per fortuna conosciamo bene la Sardegna ed essendo entrambi operatori culturali sappiamo sempre dove andare e cosa vedere. Iglesias ha tanto da offrire e non è stato un problema cambiare programma all’ultimo minuto.
Info utili
Se oltre la Galleria Villamarina vuoi visitare anche Pozzo Sella o il palazzo della direzione ti suggerisco di prenotare con anticipo perchè queste strutture sono affidate a diverse associazioni.
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