Halloween e Is Animeddas
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Halloween e Is Animeddas: due tradizioni a confronto

Con l’arrivo di Ottobre iniziamo a vedere nei supermercati e nelle vetrine dei negozi le prime zucche accompagnate, via via che si arriva a fine mese, da ragnatele, ragni, scheletri, fantasmi e maschere inquietanti. Halloween è una festa di origini celtiche che ha preso piede anche in Italia e non solo. In Sardegna però un’altra tradizione legata alla cultura popolare si risveglia: Is Animeddas. Halloween e Is Animeddas sono due tradizioni che hanno molti aspetti in comune ma anche delle differenze. Leggi fino alla fine dell’articolo per scoprirle e per sapere come si festeggia ad Assemini.

 

 

Origini e significato: Halloween e Is Animeddas

Halloween

Halloween viene celebrato il 31 Ottobre, è una tradizione che ha origini celtiche e, nel corso dei secoli si è evoluta fino a diventare la festa che conosciamo un pò tutti. Nasce in Irlanda durante il Medioevo e si diffonde poi in America e nel Canada, fino ad arrivare in modo sempre più presente anche in Italia. Halloween (All Hallows’ Eve) letteralmente significa “vigilia di Ognissanti” o notte di Tutti i Santi.

 

Nella tradizione celtica si usava dividere l’anno in due periodi distinti, il primo periodo è caratterizzato dal risveglio della natura, a Maggio, mentre il secondo era caratterizzato dal periodo in cui questa entra in una sorta di letargo, a metà autunno. Il 31 Ottobre dunque i celti celebravano l’arrivo dell’inverno accendendo fuochi e ballando tutt’intorno con delle maschere per spaventare le streghe.

 

In questo periodo inoltre le giornate si accorciano e le ore di buio prendono il sopravvento sulla luce trasportandoci pian piano nella stagione invernale. Il buio ha da sempre portato l’uomo ad una sorta di raccoglimento interiore. Ed è proprio quando il buio predomina che è più facile vedere le anime. Celebrarle è sempre stato un modo per mantenere vivo il legame tra i vivi e i cari defunti. Alle festività pagane sono poi subentrate quelle cristiane.

 

 

La leggenda di Jack ‘o Lantern e “sa conca ‘e mottu”

Halloween e is animeddas

Tra i frutti che compaiono sulle nostre tavole in questo periodo c’è proprio la zucca, protagonista di questa festa per via della leggenda di Jack o’ Lantern. La tradizione vuole che le zucche vengano svuotate, intagliate e illuminate dall’interno. Ma chi era Jack ‘o Lantern? Era un irlandese ubriacone che si racconta abbia ingannato il diavolo in diverse occasioni per sfuggire alla morte. Per ben due volte il diavolo cercò di prendere l’anima di Jack ma lui, con tanta astuzia, riuscì ad intrappolarlo. La prima volta il diavolo fu intrappolato in una moneta in cui Jack mise una croce accanto. La seconda volta invece Jack convinse il diavolo a salire sopra un albero in cui incise una croce sulla corteccia. Il diavolo dovette promettere di non infastidirlo più pur di essere liberato.

 

Dopo la sua morte però Jack non fu accolto nè in Paradiso nè all’Inferno. Venne condannato a vagare nel mondo dei vivi tenendo in mano una fiamma eterna, posizionata all’interno di una zucca (in origine doveva essere una rapa), come fosse una lanterna appunto. Da qui il nome di Jack of the lantern. Secondo la leggenda Jack vaga di notte alla ricerca di un rifugio con la lanterna in mano e le persone, per indicargli che in casa loro non c’è posto per lui, mettono all’esterno delle proprie case una zucca-lanterna.

 

Anche la zucca intagliata è un elemento che le due tradizioni hanno in comune. In Sardegna veniva chiamata “sa conca ‘e mottu” (la testa di morto), intagliata in modo da assomigliare ad un volto umano. Anche in questo caso si metteva una candela dentro ma serviva per rappresentare le anime.

 

 

Is Animeddas

Is Animeddas letteralmente significa le Anime, veniva celebrata tra la fine di Ottobre e gli inizi di Novembre. Questa tradizione affonda le sue radici nella cultura popolare sarda. In Sardegna questa celebrazione assume diversi nomi in base alla zona in cui ci troviamo, nel sud viene chiamata Is Animeddas. La celebrazione di questa festa ha origini lontane, la tradizione orale non indica un periodo preciso ma molto probabilmente dobbiamo tornare indietro verso la preistoria. Secondo gli studi i nuragici credevano che la morte non rappresentasse la fine della vita ma era vista come un passaggio dell’anima verso una sorta di dimensione parallela.

 

In Sardegna c’è sempre stata la concezione che le anime non andassero in paradiso o all’inferno. Nella maggior parte dei casi si credeva rimanessero attaccatte alla terra, seppur in un’altra dimensione, e che continuassero a condurre una vita molto simile. Tra fine Ottobre e gli inizi di Novembre secondo la tradizione il confine tra questi due mondi è meno marcato. Le anime hanno la possibilità di tornare nel mondo dei vivi e di far ritorno, seppur per poche ore, alla propria casa e famiglia o ai luoghi a loro più cari.

 

Tradizioni e costumi: due tradizioni a confronto

Ad Halloween e Is Animeddas i protagonisti sono i bambini. Hanno in comune l’uso di una frase che i bambini devono recitare bussando di porta in porta, chiedendo delle offerte per le anime. Quella di Halloween è la famosa: “dolcetto o scherzetto?“. In Sardegna invece questa formula varia in base alla zona in cui ci si trova. Nel sud Sardegna poteva essere si onada a is animas?” (ci dai per le anime?) o “seus benius po is animeddas” (siamo venuti per le anime). Il concetto è sempre lo stesso.

 

Halloween

Per Halloween le case e i negozi vengono addobbati con zucche intagliate, finte ragnatele, fantasmi, scheletri e maschere spaventose che richiamano il tema della morte. Questo è un modo per esorcizzare un tema che incute per lo più paura. I bambini si travestono con maschere spaventose e vanno in giro per le vie suonando i campanelli delle case o entrando nei negozi per fare scorta di dolciumi.

 

 

Is Animeddas

Per Is Animeddas la tradizione vuole che i bambini si vestano di stracci, per simboleggiare le anime che vagano per le vie del paese, e vanno di porta in porta recitando la loro formula. Al posto dei tipici dolci di Halloween si danno frutta di stagione come mandarini, melagrane, noci e castagne o dolci tipici sardi come i buonissimi pabassini (dolci con la classica forma a rombo a base di frutta secca e uvetta) o su pani ‘e saba (dolce a base di frutta secca e saba o sapa, sciroppo che si ottiene facendo sobbollire per tante ore il mosto dell’uva).

 

Nel frattempo che i bambini andavano in giro per le vie del paese in casa si preparava la cena per le anime. Si usava infatti apparecchiare la tavola anche per i cari defunti e preparargli i piatti che più amavano. Il pasto per il defunto veniva lasciato tutta la notte ma non si potevano mettere forchette o coltelli perchè, si racconta, che nel caso di un impeto d’ira avrebbero potuto ferire o uccidere un parente nel tentativo di portarlo con sè.

 

 

Commemorazione dei defunti

In entrambe le celebrazioni spicca la riflessione sulla vita e la morte e la simbologia delle luci utilizzate per guidare gli spiriti. Inoltre in entrambe le tradizioni si stimola il ricordo per creare un legame tra le varie generazioni. Mentre Halloween ci invita a festeggiare con allegria e spavento, Is Animeddas ci esorta a riflettere e onorare i nostri cari scomparsi. Entrambi però ci ricordano quanto sia importante mantenere vive le tradizioni e i legami con il nostro passato.

 

 

Considerazioni su Halloween e Is Animeddas

Halloween e is animeddas

Ormai dappertutto si festeggia Halloween, di anno in anno questa festa sembra sempre più sentita. Anche ad Assemini in questo periodo i negozi hanno delle bellissime vetrine a tema e i bambini vengono accompagnati per le vie della città a fare dolcetto o scherzetto con la loro zucchetta e i loro temibili costumi. Ciò che mi fa piacere è che ogni anno si parla un pò di più anche della nostra tradizione di Is Animeddas. Soprattutto si racconta la tradizione ai bambini che diventano sempre più consapevoli. 

 

Se devo essere sincera io da piccola non conoscevo questa tradizione di vestirsi di stracci e chiedere offerte per le anime. L’unica tradizione che conoscevo era quella di commemorare i cari defunti portando loro dei fiori in cimitero. L’ho scoperta da grande, forse anche grazie ad Halloween, che ha puntato i riflettori su questa tradizione che stava andando ormai in disuso. Sarebbe bello se, continuando a ricordarla e raccontandola alle nuove generazioni, un giorno tornasse ad essere davvero nostra e celebrata nuovamente.

 

Halloween ad Assemini

Ad Assemini è ormai da diversi anni che per Halloween i commercianti invitano i bambini a passare nei propri negozi per fare la classica domanda “Dolcetto o scherzetto?”. Le strade di Assemini, per l’occasione, si animano di tantissimi bambini travestiti dai classici costumi paurosi e con la zucca in mano in cerca di dolcetti. Non solo commercianti però, perchè anche tanti privati addobbano i propri cortili e le proprie case. Se nella porta di casa viene messo un segno di Halloween come un fantasma o una zucca vuol dire che si può suonare per chiedere dei dolci, senza recare disturbo al padrone di casa. Oltre ai classici dolciumi qualcuno continua la tradizione sarda, dando anche frutta secca come noci o castagne ai bambini.

 

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