Gutturu Mannu: oasi naturalistica nella Sardegna sud occidentale
Nella Sardegna sud occidentale, a pochi chilometri da Cagliari, si trova un angolo di natura incontaminata e di straordinaria bellezza: il Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu. Un luogo dove la storia millenaria dell’isola si intreccia con paesaggi mozzafiato, una vegetazione rigogliosa, una fauna variegata e resti di archeologia nuragica e mineraria. Se stai cercando un’escursione che unisca il piacere di esplorare la natura selvaggia con la scoperta di antichi misteri, la meta ideale è Gutturu Mannu. Leggi fino alla fine perchè ti darò informazioni importanti se vuoi organizzare un’escursione a Gutturu Mannu.
La Storia di Gutturu Mannu: oasi naturalistica nella Sardegna sud occidentale
Il nome stesso di Gutturu Mannu, che in sardo significa “grande gola”, racconta la grandiosità del paesaggio che si estende su una vasta area collinare e montuosa. Questo parco naturale è stato testimone di millenni di storia, dalla preistoria fino ai giorni nostri. Oltre ad essere una riserva naturale di inestimabile valore, Gutturu Mannu custodisce diversi resti archeologici che testimoniano la presenza dell’uomo fin dai tempi più antichi. Questo non ci sorprende se pensiamo alle caratterisitche del territorio, ricco di acqua, di selvaggina e di legname. Come vedremo meglio nei paragrafi successivi abbiamo tracce di frequentazione dalla preistoria fino all’età romana e oltre.
Gutturu Mannu ha continuato ad essere frequentato nel corso dei secoli per la sua ricchezza di legname, di cacciagione e successivamente per l’estrazione di minerali. Tra i lavori che venivano praticati in montagna c’era quello dei carbonai. Fino ai primi anni del Novecento è stato una risorsa molto importante per tantissime famiglie. Il carbone veniva poi trasportato nelle città. Ancora oggi possiamo notare i resti delle carbonaie, in alcuni casi possiamo vedere una riproduzione, creata da Forestas a scopo didattico, in alcune foreste demaniali come Gutturu Mannu. I resti sono caratterizzati da aree circolari pianeggianti, particolarmente annerite e delimitate da pietre. Le carbonaie si facevano vicino a dove si tagliava la legna e soprattutto vicino ai corsi d’acqua che servivano per spegnere eventuali braci rimaste accese.
Il Parco Naturale Regionale del Gutturu Mannu nasce alla fine degli anni Novanta e si estende nel territorio di dieci Comuni della parte sud-occidentale della Sardegna: Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus De Maria, Uta, Assemini, Santadi, Capoterra, Sarroch e Teulada. Si può accedere al Parco principalmente da tre ingressi: Santadi (Pantaleo), Pula (Pixinamanna) e Uta (Santa Lucia).
Flora e Fauna: un paradiso naturale
Gutturu Mannu è anche un rifugio per una flora e una fauna straordinarie. L’area è caratterizzata da un paesaggio variegato che spazia dalle montagne coperte di lecceti e sugherete, alle formazioni rocciose che offrono rifugio a numerose specie vegetali e animali.
Tra le piante più comuni ci sono il lentisco, il corbezzolo, l’ulivo selvatico e il rosmarino, che creano un’atmosfera mediterranea ricca di profumi. Nei periodi primaverili ed estivi, il parco esplode in una tavolozza di colori grazie alla fioritura di numerose specie di fiori selvatici. In autunno invece potrai immergerti nel sottobosco con i suoi caldi colori autunnali e il rilassante fruscio delle foglie.
Per gli amanti dell’osservazione della fauna, Gutturu Mannu è un vero e proprio paradiso. La valle ospita diverse specie di mammiferi, tra cui il cinghiale, il cervo sardo, il daino, la volpe, la donnola, il gatto selvatico, che si muovono liberamente tra i boschi. Non è raro incontrare anche specie di rapaci come l’aquila reale, la poiana e l’astore, che sorvolano le vette più alte. Chi si dedica al birdwatching può, con un pò di pazienza, trovarsi faccia a faccia con un panorama avifaunistico davvero unico.
I resti archeologici: un tuffo nel passato
Uno degli aspetti più affascinanti di Gutturu Mannu è la sua ricca eredità archeologica. Le rovine dei nuraghi e le tombe dei giganti sono tra i principali punti di interesse del parco. I nuraghi, costruiti con enormi blocchi di pietra, sono antiche strutture megalitiche che venivano utilizzate per scopi religiosi, di difesa o abitativi. Oggi, queste imponenti costruzioni sono testimonianze silenziose di un’epoca lontana.
Le tombe dei giganti, invece, sono enormi strutture funerarie che si trovano sparse nel territorio. La loro architettura particolare, composta da lastre di pietra disposte a forma di camera funeraria allungata, ha suscitato negli anni numerose teorie riguardo alle credenze e pratiche funerarie dei nuragici. Un vero e proprio viaggio nel mistero, che invita ogni visitatore a riflettere sulle origini di questa straordinaria civiltà.
Preistoria
Le prime tracce di insediamenti umani risalgono alla preistoria, ne sono testimonianza un menhir proto-antropomorfo nel sito di Su Campusantu ‘e is Arruus nel territorio di Capoterra e una struttura dolmenica ancora da accertare vicino al nuraghe De Gangiu di Pula.
Epoca nuragica
Abbiamo invece testimonianze più numerose di epoca nuragica a Pula o nell’area di Capoterra appena citate. Tra i più rappresentativi c’è sicuramente il nuraghe Fanebas nel territorio di Assemini che comprende, oltre al nuraghe, anche il villaggio di capanne situato tutt’intorno. Il sito non è stato scavato e risulta ancora interrato per la maggior parte, purtroppo ci sono anche stati dei crolli delle strutture murarie. Sempre nel territorio asseminese sono presenti altri due siti: uno in località Bidda Mores e l’atro a Perdu Secci. Altri resti di questo periodo li troviamo a Punta de Pisolu e Dispensa Porcili a Pula.
Molto importanti anche le tombe dei giganti presenti nell’area, strutture funerarie collettive che accoglievano sepolture anche in momenti diversi. Quattro tombe dei giganti sono nel territorio di Villa San Pietro, quella di Perda Accuzzai e tre monumenti che fanno parte del complesso di Su Lilloni. Appena fuori i confini del Parco abbiamo un’altra tomba molto importante, quella di Sa Fraigada o Sa Tuerredda di Santadi. Questi monumenti megalitici, simbolo della civiltà nuragica offrono uno spunto affascinante per chi è interessato alla storia antica della Sardegna. I visitatori possono camminare tra questi monumenti, immergendosi nell’atmosfera misteriosa che li circonda e immaginando le antiche civiltà che li eressero.
Età punica e romana
È risaputo che i vari insediamenti nell’arco della storia abbiano avuto un riutilizzo in epoche successive. Anche a Gutturu Mannu abbiamo queste tracce di riutilizzo nei siti di epoca nuragica, frequentati e riutilizzati anche in età punica, in alcuni casi fino al medioevo. In questi siti possiamo notare che alle strutture murarie circolari tipiche del periodo nuragico si affiancano altre strutture murarie rettilinee. Oltre alle caratteristiche costruttive sono stati fondamentali, ai fini della datazione, i frammenti ceramici ritrovati.
A Monte Nieddu, in località Pius Longus, sono state invece ritrovate necropoli di età romana imperiale caratterizzate da tombe a fossa con copertura a lastrone con urne cinerarie datate nel periodo compreso tra il I secolo a.C e il I secolo d.C..
Resti di archeologia industriale: la miniera di San Leone
Il parco di Gutturu Mannu ci regala anche resti di archeologia industriale molto interessanti. L’ingresso per la miniera di San Leone si trova lungo la strada provinciale 1, quattro chilometri prima della diga di Gutturu Mannu. Ricordo che al momento è proprietà privata.
La storia della miniera nasce, in base ai reperti archeologici ritrovati, già in epoca romana. Sarà però nel 1861 che l’estrazione riprese quando la Societè Anonyme des Auts Fourneaux, Forge set Accieries, Petit Gaudet et C., acquistò 360 ettari di terreno. Il nome della miniera deriva appunto dall’ingegnere francese Leone Gouin, direttore della Società. Nel 1862 viene inaugurata dal principe Umberto di Savoia la prima ferrovia in assoluto della Sardegna. La locomotiva a vapore partiva dalla spiaggia della Maddalena a Capoterra e arrivava fino alla miniera di San Leone, fu attiva fino agli anni Cinquanta. 15,4 km ferroviari per trasportare i minerali e imbarcarli nei grandi bastimenti in mare destinati a Marsiglia e alla Corsica.
Le attività di estrazione del ferro subiscono diverse interruzioni fino al 1922 quando la concessione passa al demanio. Nel 1937 viene presentato un nuovo progetto di valorizzazione ma, a causa dello scoppio della 2a Guerra Mondiale, viene messo da parte. Nel 1950 la concessione passa alla Società Mineraria e Siderurgica Ferromin, che costruisce un imponente impianto di trattamento del minerale e il villaggio minerario. La società sostituì le vecchie strutture costruite dall’ingegnere Gouin con nuove palazzine. Negli anni Sessanta la miniera venne definitivamente chiusa e negli anni Settanta venne venduta ad un’industria alimentare.
Occasionalmente qualche guida o associazione organizza escursioni alla miniera, io non ho ancora avuto modo di visitarla, spero prossimamente.
Cosa fare a Gutturu Mannu: escursioni e attività all’aria aperta
Per chi ama l’avventura, Gutturu Mannu offre una rete di sentieri perfetti per trekking ed escursioni di ogni livello. I percorsi si snodano tra le montagne, le foreste, i corsi d’acqua e le antiche rovine, offrendo paesaggi indimenticabili e la possibilità di entrare in stretto contatto con la natura selvaggia.
Il parco è un luogo ideale anche per attività come la mountain bike. Ogni angolo di Gutturu Mannu regala nuove scoperte, sia per gli appassionati di storia che per chi cerca un angolo di pace lontano dalla frenesia quotidiana. L’area, ben protetta e rispettata, è un ottimo esempio di come la natura e la storia possano convivere armoniosamente.
Se preferisci rilassarti e fare un pic nic con la tua famiglia o con gli amici troverai delle aree attrezzate a Fanebas, Pantaleo e Is Cannoneris.
Se invece sei un appassionato di birdwatching o di fotografia naturalistica Gutturu Mannu può offrirti grandi possibilità di avvistamento o scenari mozzafiato da immortalare nei tuoi scatti.
Gutturu Mannu è un luogo che incanta per la sua bellezza naturale, la sua storia affascinante e la sua biodiversità. Che tu sia un appassionato di trekking, un amante della storia o semplicemente in cerca di un angolo di paradiso dove rilassarti e respirare a pieni polmoni, questo parco naturale offre tutto ciò che serve per una visita indimenticabile. Non perdere l’opportunità di esplorare questo tesoro nascosto della Sardegna!
Come raggiungere Gutturu Mannu
Gutturu Mannu si trova nella zona meridionale della Sardegna, facilmente raggiungibile da Cagliari e da Assemini con una breve gita in auto. Il parco è ben segnalato e le strade che vi conducono sono generalmente in buone condizioni. Ti suggerisco comunque di prestare attenzione, sopratutto dopo abbondanti piogge che potrebbero causare danni alle strade.
Puoi scegliere se esplorare autonomamente o affidarti a guide esperte che possono arricchire l’esperienza con informazioni storiche e naturalistiche, io te lo consiglio sopratutto per trekking lunghi. Contattami per informazioni, collaboro con guide ambientali specializzate.