Chiesa di San Cristoforo ad Assemini
La settecentesca chiesa di San Cristoforo ad Assemini un tempo era situata ai limiti dell’abitato e successivamente venne inglobata durante l’espansione del paese. È situata nella via omonima, a pochi passi dalle chiese di San Giovanni Battista e di San Pietro. Questa piccola chiesetta ha subìto nel tempo numerosi lavori di restauro.
Caratteristiche della chiesa di San Cristoforo di Assemini
L’edificio presenta una facciata a capanna con campanile a vela ad una luce e con un arco a tutto sesto. Dalle vecchie foto si vede che un tempo gli archi erano due. Si accede alla chiesa tramite un semplice portale ligneo sormontato da una finestra rettangolare che in origine era di forma circolare.
La chiesa ha una pianta rettangolare ed è caratterizzato da un’unica aula con copertura lignea. L’altare è leggermente rialzato rispetto all’aula ed è sormontato da una nicchia che contiene la statua di San Cristoforo, protettore degli automobilisti, viaggiatori e pellegrini.
Dai documenti sappiamo che l’8 settembre 1935 (datazione riportata nel libro “All’ombra del campanile” di Paolo Demuru e Vittorio Scalas) questa chiesa fu oggetto di una delibera consiliare che la assegnò al chirurgo Gerolamo Coghe come ambulatorio. Per questo motivo la chiesa di San Cristoforo ad Assemini viene ricordata come “Bottega del chirurgo” in cui venivano praticate estrazioni dentali e piccole medicazioni. Verso il 1970 fu abbandonata e dal 1988 l’Associazione San Cristoforo si è presa l’incarico di organizzare la festa in onore del Santo.
La chiesa viene aperta ogni anno a Luglio durante i festeggiamenti in onore di San Cristoforo. La festa prevede un programma religioso ed uno civile. La messa viene celebrata nella piazza antistante la chiesa per permettere ad un numero maggiore di persone di partecipare. Il Santo viene poi portato in processione accompagnato dalle associazioni, dai gruppi folkloristici, dalla banda musicale “Vincenzo Bellini” e dai fedeli. Dopo la processione vengono offerti i dolci tipici sardi: amaretti, pardule, bianchini etc.
Il programma civile invece prevede commedie in lingua sarda e spettacoli di vario genere. Un tempo veniva anche organizzata la tradizionale corsa degli asinelli, la corsa con i sacchi e l’albero della cuccagna.