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Assemini, Sardegna

Esplora la storia, le tradizioni e la natura incontaminata

Assemini è una città nella Sardegna meridionale, ricca di paesaggi, storia e arte. Con i suoi 25.553 abitanti è uno dei maggiori centri della città metropolitana di Cagliari, da cui dista 14 chilometri. Vanta una posizione ottimale sia per la sua vicinanza a Cagliari che all’aeroporto, situato a meno di 8 chilometri di distanza. Ha un territorio molto esteso che comprende due oasi naturalistiche: il Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu e la Laguna di Santa Gilla. Partiamo dal territorio per entrare poi nel cuore di Assemini, sei pronto? Prima però voglio svelarti un segreto…

 

Da Assemini ti puoi spostare facilmente in auto e raggiungere in poco tempo tantissimi luoghi suggestivi. Hai l’imbarazzo della scelta tra nuraghi millenari, castelli medievali, grotte affascinanti, musei, siti archeologici o minerari che raccontano storie incredibili, senza dimenticare alcune tra le spiagge più belle dell’isola. Assemini è una cittadina tranquilla ma con tutti i servizi essenziali e una varietà di paesaggi incantevoli.

 

 

Il territorio naturale di Assemini

Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu: esplora la natura

Gutturu Mannu

Esplora il Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu, una splendida oasi naturalistica che ti avvolgerà con i suoi boschi incontaminati e una varietà di flora e fauna di grande importanza. Questa riserva, perfetta per escursioni e trekking, custodisce anche preziose tracce del passato: dai resti archeologici nuragici di Mitza Fanebas alle suggestive testimonianze dell’archeologia mineraria ottocentesca di S. Leone. Un vero e proprio polmone verde nel territorio di Assemini, ideale per gli amanti della natura e della storia.

 

 

 

Laguna di Santa Gilla ad Assemini: birdwatching e fenicotteri rosa

Ai limiti dell’abitato di Assemini scorrono i fiumi Cixerri e Mannu che sfociano nella laguna di Santa Gilla. Questa è un’importantissima risorsa naturalistica in cui vivono circa 70 specie di uccelli, tra cui i bellissimi ed eleganti fenicotteri rosa, i cormorani e gli aironi. Nella laguna è possibile praticare il birdwatching e passeggiate naturalistiche.

Ma Assemini non è solo natura incontaminata; le sue radici affondano in una storia millenaria che ha plasmato il suo volto attuale, visibile in ogni angolo del suo centro storico e nelle sue chiese antiche.

 

 

La storia di Assemini

Le antiche radici: prenuragica, nuragica, cartaginese e romana

Quando è stata fondata Assemini? La cittadina che vediamo oggi si è sviluppata intorno alle due chiese storiche di San Giovanni Battista e di San Pietro. Prima di questo nucleo abitativo però ci sono stati altri insediamenti in tutto il territorio asseminese, da Gutturu Mannu alla laguna, fino a tutta l’area circostante l’attuale abitato. Ha un territorio così ricco che ha fatto sì che venisse abitata già in epoca prenuragica e nuragica. Con l’arrivo dei cartaginesi e poi dei romani le testimonianze archeologiche si intensificano.

 

Ma cosa significa Assemini? Secondo una delle teorie, deriverebbe infatti da “ad octavum” (ottavo miglio), inteso come distanza tra Assemini e Cagliari. Ciò dimostrerebbe la sua importante posizione lungo la strada che da Karalis (Cagliari) portava all’antica Sulcis (Sant’Antioco). Questa teoria sarebbe avvalorata da due pietre miliari trovate nell’area di S. Andrea. Queste ricordano i lavori di restauro della strada, viene riportato infatti il nome dell’imperatore Traiano, datate tra il 106 e il 114 d.C..

 

 

Il periodo bizantino e la nascita dei giudicati sardi

Dopo la dominazione romana inizia una nuova fase con lo sviluppo del cristianesimo e l’arrivo dei Bizantini in Sardegna. Questi ultimi, non essendo in grado di controllare l’isola, rendono più marcate le autonomie locali, contribuendo alla nascita del periodo giudicale. In questo periodo l’isola era indipendente e governata dai Giudici sardi. Questi dovettero fare i conti prima con gli arabi, poi con Genova, Pisa, il Papato e successivamente con gli aragonesi.

 

 

Le chiese storiche di Assemini

Chiesa di San Giovanni Battista: un gioiello bizantino

Chiesa di San Giovanni Battista

Possiamo osservare le tracce della storia del comune di Assemini nel centro storico, in particolare nelle antiche chiese. La più antica è la Chiesa di San Giovanni Battista del IX-X secolo d.C., importantissima e suggestiva testimonianza dell’architettura bizantina non solo in Sardegna ma in tutto il bacino mediterraneo.

Costruita in arenaria, è caratterizzata da una pianta a croce greca inscritta in un quadrato con una cupola che si erge al centro. Secondo alcuni studiosi fu costruita tenendo presente la Basilica di San Saturnino a Cagliari, in stile bizantino-protoromanico del V-IV secolo.

 

Nel 1919  l’architetto Giarrizzo ipotizzò invece un collegamento ai moduli costruttivi tipici della basilica di Santa Sofia di Instambul, antica capitale dell’Impero Bizantino.

 

 

Chiesa di San Pietro: l’evoluzione gotico-catalana

A 100 metri di distanza troviamo la Chiesa di San Pietro, costruita probabilmente poco dopo la Chiesa di San Giovanni, quindi in epoca bizantina, ma, in seguito a numerosi rifacimenti nel corso del tempo, è diventata un bellissimo esempio di architettura gotico-catalana, della fine del XV e l’inizio del XVI secolo.

 

 

Chiese di San Cristoforo: la bottega del chirurgo

Più recenti sono le Chiese di San Cristoforo e di Sant’Andrea. La prima risale al XVII secolo, è situata nel centro storico ed è conosciuta anche come “bottega del chirurgo”. L’8 Settembre 1835 una delibera consiliare assegnò la chiesa al chirurgo Gerolamo Coghe. Il medico la usò come ambulatorio e al suo interno praticava estrazioni dentarie e piccoli interventi chirurgici.

 

 

Chiesa di Sant’Andrea: il patrono dei pescatori e la sagra del pesce

La Chiesa di Sant’Andrea, intitolata al patrono dei pescatori, è situata sulla sinistra dell’ingresso principale della città. Questa chiesa, costruita nel XVIII secolo, è molto cara agli asseminesi per via dell’antica tradizione della pesca nella laguna di Santa Gilla. La terza domenica di settembre si festeggia il Santo in piazza Sant’Andrea con eventi religiosi e laici tra cui la sagra del pesce.

 

 

Le tradizioni architettoniche: le caratteristiche case campidanesi di Assemini

Casa Campdanese Piazza Sant’Andrea

In piazza Sant’Andrea è presente la casa campidanese costruita dai soci dell’Associazione Sant’Andrea sul modello antico, tipico del campidano, con mattoni crudi di terra argillosa misti a paglia ed essicati al sole (làdiri).

 

Le case campidanesi del comune di Assemini fanno parte della storia del nostro territorio, abbiamo notizie della loro costruzione già nel periodo giudicale. Nel corso del tempo subirono delle modifiche dovute alle diverse dominazioni, soprattutto da quella spagnola. Possiamo notare infatti alcune caratteristiche in comune con le haciendas coloniche dell’America Latina. Ad Assemini avrai l’opportunità di visitare una casa campidanese dell’Ottocento, chiamata Casa dei CentenariClicca nel link per scoprire di più su questa affascinante casa.

 

 

Architettura e vivere quotidiano: la lolla e il cortile

Le case campidanesi sono caratterizzate da un cortile centrale a cui si accedeva attraverso un portale ad arco a tutto sesto. Questo era arricchito, nelle proprietà dei più benestanti, da decorazioni e fregi oppure con le iniziali del proprietario, riportando a volte anche l’anno di fabbricazione. La maggior parte delle case era costituita da due piani: il piano terra era destinato all’abitazione mentre nel piano superiore venivano conservati il raccolto e le provviste.

 

La casa era anticipata da un loggiato, chiamato in sardo “sa lolla”, dove si praticavano le varie attività giornaliere e che fungeva da raccordo tra il cortile e l’interno della casa.

 

 

Lo strexiaiu: la tradizione della ceramica nelle case asseminesi

Ad Assemini le case campidanesi hanno una caratteristica che le differenzia dalle altre del Campidano, la presenza di una sorta di laboratorio di ceramica nel cortile centrale, chiamato “strexiaiu” (stovigliaio). Si producevano soprattutto manufatti per l’uso domestico come scivedde (recipiente in terracotta), brocche e vasi.

 

Il laboratorio veniva organizzato in un piccolo ambiente costruito in mattoni crudi. Erano presenti il tornio (sa roda), un bancone in cui veniva lavorata la creta, un catino con l’acqua, il filo di ferro per tagliare l’argilla, una tavoletta per stirarla e un pezzo di canna o giunco per eseguire le decorazioni. La ricchezza della materia prima presente in loco ha contribuito allo sviluppo di questa bellissima tradizione.

 

 

Il centro storico di Assemini

Assemini
Arco che conduceva alla casa padronale del Conte Ceconi

Nel centro storico sono ancora presenti diverse case campidanesi, vecchi portoni e qualche muro in làdiri. Rappresentano una sorta di museo a cielo aperto, in cui ammirare tanti esempi di architettura sarda del secolo scorso.

 

Tra questi, affiorano anche i resti di una storia affascinante che ha toccato Assemini nei primi anni del Novecento, modificandone notevolmente il paesaggio. Nel 1902 un ingegnere austro-friulano, il Conte Angelo Ceconi, decise di acquistare 1200 ettari di terreno, tra cui la casa padronale degli Orrù Paderi in stile piemontese della fine del Settecento, di ristrutturarla e costruire nuovi fabbricati.

 

 

Personaggi e innovazioni: il conte Ceconi e le Saline Conti Vecchi

Il Conte Angelo Ceconi: bonifiche, agricoltura e “Sa Funtana e Su Conti”

Il Conte Angelo Ceconi costruì una grande e moderna azienda agraria e portò numerose innovazioni tecniche, sia in agricoltura che nella zootecnica. Introdusse nuovi moderni macchinari, come aratri, trebbiatrici e seminatrici, realizzò opere di bonifiche, canali di irrigazioni e pozzi artesiani per migliorare le coltivazioni dei terreni acquitrinosi acquistati.

 

A lui si devono le trivellazioni per la ricerca di acqua potabile che mise a disposizione di tutti gli asseminesi. Essi si recavano nel suo cortile a prendere l’acqua da una pompa a mano, chiamata da tutti “sa funtana e su conti” (la fontana del conte). Il conte Angelo Ceconi, oltre ad essere un grande imprenditore è ricordato con tanto affetto dagli asseminesi, sia perchè contribuì a creare posti di lavoro nella sua azienda che per i suoi modi da gentiluomo.

 

Delle sue numerose proprietà oggi sono ancora visibili il grande arco in pietra del portale che portava alla sua propietà (tutt’ora il più grande di Assemini), le stalle e la casa del fattore. In questa casa abitò successivamente la nipote del Conte, Eva Kitzmüller, che continuò a gestire l’azienda dopo la morte dello zio, fino al 1970, anno in cui decise di tornare in Friuli.

 

 

Tra passato e presente nel comune di Assemini

AsseminiNel 2017 è stato dedicato al Conte Ceconi un bellissimo murales, intitolato “Pagine di storia asseminese”, opera dell’artista asseminese Davide Pilloni, in arte Pils. Nel murales sono raffigurati il Conte, il pozzo artesiano della sua casa, i suoi terreni e sua nipote Eva con il marito Johan Kitzmüller.

 

Con quest’opera si è voluto sottolineare l’importanza di tramandare la conoscenza e i ricordi da una generazione all’altra. È stato rappresentato l’artista stesso che, seduto su una panchina, chiacchera con un anziano conosciuto durante la realizzazione del murales.

 

Oltre a questo murales ne sono stati realizzati altri per il progetto comunale “Innamor’art, la città si innamora dell’arte” in cui oltre a Pils hanno collaborato artisti come Pietrina Atzori, Rosaria Straffalaci, La Fille Bertha e Manu Invisible.

 

 

Le Saline Conti Vecchi: un esempio di industria e restauro

Nella storia della città c’è un altro personaggio molto importante, contemporaneo del Conte Ceconi, che ha contribuito alla trasformazione del territorio: l’ingegnere Luigi Conti Vecchi. Alla fine degli anni Venti, realizzò un grande progetto bonificando una parte dello stagno di Santa Gilla, nel territorio di Assemini, e impiantando una grande salina che diede un impulso economico e sociale non indifferente. Creò una grande industria all’avanguardia ed eco-sostenibile e un villaggio per tutte le persone che vi lavoravano, dotato di tutto ciò che poteva servire: case, scuole e strutture ricreative.

 

Nel 1984 questo grande impianto venne assegnato alla multinazionale Eni, la quale, nel 2017 lo affida al FAI per valorizzare un patrimonio così importante dal punto di vista culturale, naturalistico e paesaggistico. Visitando le saline Conti Vecchi verrai catapultato indietro nel tempo, negli anni Trenta:  immagina di passeggiare tra gli uffici della direzione, riarredati con oggetti storici e interessanti documenti d’archivio consultabili e che testimoniano le attività dell’epoca.

 

Nell’officina sarai immerso in un’atmosfera unica, guardando il video-racconto proiettato sulla parete e circondato dai vecchi macchinari. Un trenino ti porterà ad ammirare tutta l’area, una guida specializzata ti spiegherà tutte le fasi della produzione, della raccolta del sale e ti parlerà dell’ambiente naturalistico e faunistico in cui è inserita.

 

Durante il giro avrai modo di osservare le colonie di uccelli acquatici, tra cui i bellissimi fenicotteri rosa e il treno ogni tanto si fermerà, per permetterti di scattare qualche foto. 

 

Le tradizioni culinarie e culturali di Assemini

Sua maestà la Panada asseminese: tradizione e sagra

Un’altra antica tradizione asseminese che ha ricevuto un riconoscimento è il piatto tipico per eccellenza: sua maestà la Panada, premiata nel 2016 con la certificazione PAT (prodotto agroalimentare tradizionale tipico della regione Sardegna). Ogni anno, a settembre, si organizza la sagra Panad’arte, in cui si può assistere alla sua preparazione e degustazione.

 

La ritroviamo anche in altre occasioni, tra cui la festa della musica e la festa della birra. La festa della musica si tiene ogni anno nel mese di giugno nella via principale, in via Sardegna, clicca nel link per saperne di più. La festa della Birra invece si tiene generalmente il primo sabato di ottobre in via Cagliari, troverai decine di punti birra lungo tutta la via, con la partecipazione di oltre 30 attività commerciali tra bar, ristoranti, pizzerie e birrerie, accompagnati da musica, animazione, dj set, esibizioni di scuole di ballo e diversi stand di artisti ed hobbisti.

 

 

La Birra Ichnusa: storia, produzione e riconoscimenti 

Alla festa della birra troverai birre artigianali, locali ed estere e non mancherà la birra Ichnusa, storico marchio sardo conosciuta a livello internazionale. Questa famosa birra ha sede nel territorio asseminese, in località Macchiareddu-Grogastu. La birra Ichnusa nasce oltre un secolo fa, nel 1912, quando Amsicora Capra, appartenente a una famiglia di imprenditori piemontesi ed emigrati a Cagliari nel Settecento, acquisì e rilanciò il birrificio con sede a Cagliari.

 

Dopo la sua morte, nel 1930, il birrificio Ichnusa continuò ad espandersi e, nel 1967, venne inaugurato un nuovo stabilimento nel territorio di Assemini. Fu scelta una zona ricca di falde acquifere e fu addirittura il primo stabilimento in Italia a installare serbatoi di fermentazione verticali cilindro-conici.

 

Oggi il birrificio appartiene a un’azienda più grande, la Heineken, ma ha saputo conservare intatto il suo carattere sardo e le sue tradizioni. Queste qualità l’hanno portata a ricevere un riconoscimento internazionale: il Superior Taste Award assegnato dall’International Taste & Quality Institute di Bruxelles.

 

 

 Ceramica asseminese: arte antica e botteghe artigiane

Nella nostra storia è sempre presente l’antica tradizione della ceramica, come ho ricordato prima a proposito degli “strexiaius”, presenti in molti cortili delle case campidanesi. Per questa importantissima tradizione ha ricevuto il marchio DOC e la denominazione di “città di antica tradizione della ceramica”.

 

Tra le vie di Assemini sono presenti ancora numerose botteghe di artigiani che, con sapienza, creano splendidi manufatti ispirati dalla tradizione sarda o rivisitati in stile contemporaneo e di design. Ti invitiamo a visitarle per scoprire l’autenticità dell’artigianato ceramico asseminese.”

 

 

Assemini è molto più di una tappa; è un’esperienza autentica, un viaggio tra paesaggi mozzafiato, secoli di storia e tradizioni che vivono ancora oggi. Se questi racconti ti hanno appassionato, non perdere l’occasione di esplorare Assemini e la Sardegna con i tuoi occhi. Ti aspetto!

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