artigianato sardo
Assemini,  Home

Artigianato sardo ad Assemini, Sardegna

 

L’artigianato sardo ha origini lontane, nella storia e nelle tradizioni di un popolo che ha saputo lavorare con le proprie mani i materiali che aveva a disposizione per creare oggetti straordinari. Inizialmente questi oggetti venivano creati per soddisfare esigenze di uso quotidiano ma con il passare del tempo si è avuta la necessità di andare oltre. Si iniziarono a studiare forme e colori per trasformare questi manufatti in vere e proprie opere d’arte che richiamassero le tradizioni e l’anima della Sardegna. Questo è proprio quello che è successo ad Assemini, città nel sud Sardegna conosciuta per lo più per la sua lunga tradizione della ceramica. Oggi però non ti parlerò solo di ceramica ma di tutto l’artigianato sardo tipico asseminese che comprende l’uso di diversi materiali e prodotti:

  • l’argilla per creare splendide ceramiche;
  • il sughero per creare borse e accessori unici nel loro genere;
  • i tessuti per creare abiti su misura e accessori realizzati a mano;
  • i metalli, le corna degli animali e il legno per creare coltelli;
  • oro e argento per creare gioielli con l’antica tecnica della filigrana ma in stile contemporaneo;
  • legno e pietra per creare bellissime sculture e oggetti d’arredamento;
  • latte per creare bellissimi e buonissimi formaggi dalle forme tipiche dei simboli della tradizione sarda.

 

 

Le origini dell’artigianato sardo

oggetti antichi

L’artigianato sardo ha origine dall’arte popolare, nasce dalla necessità di creare oggetti semplici ma funzionali. Le tecniche usate per produrre questi manufatti si sono tramandati nel corso dei secoli da una generazione all’altra. Ogni opera oltre a rappresentare l’artigiano che lo realizza ingloba un’intera comunità proprio per la sua storia. L’artigianato sardo incarna le radici, l’identità, la passione e l’anima dei sardi.

 

Per cercare le origini dell’artigianato sardo bisogna fare un viaggio nel tempo per individuare il periodo storico in cui ogni manufatto ha avuto inizio. Dalla preistoria ai giorni nostri per capire come sono nati questi manufatti, come si sono evoluti nel tempo e come l’esperienza e il gusto personale dell’artigiano li abbiano arricchiti.

 

Tutti i materiali usati nell’artigianato sardo sono stati usati fin da tempi remoti, basti pensare alla lavorazione della pietra, del legno, della ceramica e del ferro in epoca nuragica. Successivamente si arricchisce con influenze esterne dovute prima alla conquista romana e, in seguito, alle varie dominazioni che si sono succedute nell’isola. I contatti con mercanti che venivano da diverse parti del mondo hanno, da sempre, favorito lo sviluppo dell’artigianato e del suo commercio. Con la nascita della borghesia si ha una richiesta di oggetti di valore tale da far nascere nuove botteghe artigiane. Tutto questo ha fatto sì che le tecniche usate e i manufatti creati si evolvessero nel tempo per diventare quello che sono oggi.

 

 

Nonostante le numerose influenze che hanno fatto sviluppare l’artigianato sardo nel corso dei secoli questo è riuscito a mantenere una sua identità che lo contraddistingue da qualunque altro nel mondo. Gli oggetti d’uso domestico di un tempo si sono uniti al design per diventare vere e proprie opere d’arte. Si riconoscono al primo sguardo dalle forme e dai simboli tipici che caratterizzano la Sardegna: pavoncelle, nuraghi, pavoni, forme geometriche, maschere.

 

 

Artigianato sardo ad Assemini: la ceramica

artigianato sardo
Piatti in ceramica di Giovanni Deidda

Assemini ha ricevuto la denominazione di “città di antica tradizione della ceramica” marchio DOC, dunque ha un ruolo molto importante nell’artigianato locale.  La ceramica ad Assemini ha origini lontane, i ritrovamenti più antichi risalgono alla fine del V-III secolo a.C.. Uno dei motivi che ha sicuramente portato allo sviluppo di questa lavorazione è la presenza in loco di un’argilla con ottime qualità tra cui la plasticità data dalla presenza del carbonato di calcio. Per approfondire questo argomento ti invito a cliccare in questo link: La ceramica ad Assemini.

 

Oltre a questa eccellenza potrai trovare ad Assemini altri artigiani altrettanto bravi che lavorano con il sughero, i tessuti, l’oro e l’argento, il legno, la pietra e producono coltelli. In questo articolo ti farò conoscere i bravissimi artigiani asseminesi a partire dai materiali che usano.

 

Sughero

artigianato sardoIl sughero è un materiale naturale che si ricava dalla quercia da Sughero, diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo occidentale e in particolar modo in Sardegna. È un materiale che possiede tante qualità ed è sempre più utilizzato in diversi settori, tra cui quello degli accessori e dell’abbigliamento. Essendo un materiale naturale la sua attività è legata al ritmo della natura e si devono rispettare dei tempi precisi per l’estrazione della corteccia. Considera che l’età minima di una pianta per avere il 1° sughero è di circa 35 anni. Dopo la decortica si lascia stagionare per 6 mesi/1 anno e solo dopo inizia la lavorazione che ha diverse fasi: bollitura, pressatura, salto industriale e macinazione.

 

È proprio con il sughero ricavato da quest’ultima fase che si producono le borse e i capi della Bottega del Sughero di Massimo Mattana, realizzate a mano con sughero 100% sardo. Un brand unico nel suo genere con un design bellissimo.

 

 

Tessuti

dea madre
Modelle con abiti e gioielli di Marinella Staico e Anna Catalano

L’arte sartoriale è ormai cosa rara, siamo abituati ad indossare abiti prodotti in serie ma un tempo, quando serviva un abito, era consuetudine andare dal sarto per farsi confezionare un abito su misura. Non solo, i ragazzi e le ragazze che volevano fare questo mestiere dovevano andare nelle botteghe sartoriali per imparare tutte le tecniche. Oggi è tutto meccanizzato ed è difficile vedere in giro un abito di questo tipo.

 

Per fortuna però ci sono ancora sartorie artigianali che continuano a cucire con le tecniche di un tempo. Abiti realizzati interamente a mano con tessuti pregiati selezionati, spesso accompagnati dall’uso sapiente di tessuti tradizionali. Tagli fatti a mano, disegni e forme contemporanee o che richiamano la tradizione. Tecniche sartoriali antiche portate avanti con passione e amore. Ad Assemini quest’arte è portata avanti da Marinella Staico nel suo atelier aperto nel 2000.

 

 

Oro e argento nell’artigianato sardo

L’oreficeria sarda ha una lunga tradizione in Sardegna ed è caratterizzata dall’antica tecnica della filigrana. Questa particolare lavorazione si ottiene curvando o intrecciando sottili filamenti di metallo (oro, argento), riunendoli nei punti di contatto con saldature. Una leggenda narra che le prime creature che iniziarono a intrecciare la filigrana furono le janas, piccoli esseri un po’ fate e un po’ streghe che segnavano in questo modo il destino dell’uomo.

 

Storicamente si ipotizza invece che questa antica tecnica sia stata importata in Sardegna dai Fenici, come testimoniano i ritrovamenti archeologici dei monili ritrovati nei loro insediamenti. Da qui si evolve e dal Rinascimento prende piede nella tradizione sarda per adornare gli abiti delle famiglie aristocratiche.

 

Oro e argento, due preziosi materiali usati ad Assemini da Anna Catalano, orafa specializzata nella lavorazione della filigrana rivisitata in chiave contemporanea.

 

 

Coltelli

artigianato sardoIn Sardegna i coltelli hanno una lunga tradizione che varia da zona a zona. Per cercare le radici di questa tradizione bisogna tornare indietro nel tempo. Entrando in qualunque museo archeologico sardo i primi reperti che troviamo sono sicuramente gli strumenti da taglio realizzati in osso per passare poi alle lame preistoriche in ossidiana e selce. L’uomo ha da sempre cercato materiali che lo aiutassero a cacciare e a costruire altri arnesi per i lavori quotidiani e queste lame rappresentano l’antenato del coltello. Con la metallurgia si ha una vera e propria rivoluzione e già dal periodo nuragico si producono i primi pugnali e coltelli, inizialmente in bronzo, per passare poi a ferro, oro e argento. Ciò ha fatto sì che si creassero delle vere e proprie maestranze artigiane specializzate in questo settore.

 

Alla fine dell’Ottocento l’arma più diffusa in Sardegna era la “Leppa de chintu”, una sorta di sciabola di 50-60 cm che si portava nella cinta, usata anche dalla Brigata Sassari durante la prima Guerra Mondiale. Nella seconda metà dell’Ottocento una legge vieta il porto di coltelli con una lama superiore a 10 cm per passare a 4 nel 1908 e portato poi a 6 cm. Da qui nasce l’esigenza di imperniare la lama nel manico in modo da poterlo nascondere e trasportare più facilmente.

 

Il coltello in Sardegna è molto di più di un semplice utensile, ha una connotazione culturale unica in tutta europa. Usato spesso come arma per le vendette individuali, per chiudere questioni di gioco o futili provocazioni. Il coltello sardo però non ha solo una connotazione violenta, a esso è associato anche il lavoro nelle campagne o a quello del pastore. L’uso dei coltelli ha sempre avuto anche una sorta di regolamentazione non scritta secondo cui se ti regalano un coltello devi pagare simbolicamente il dono con una moneta perchè altrimenti, si dice, porterebbe sfortuna.

 

La fabbricazione dei coltelli in Sardegna si differenzia e cambia nome in base alla zona geografica di origine. L’arte del coltellinaio si sviluppa in diverse aree dove si  differenzia la produzione diventando una vera e propria tradizione. Sa Leppa, sa Daga, su Stillu, sa Còrrina, sa Pattadesa, sa Leppa Guspinesa o quella Arburesa sono tutte tipologie differenti di coltelli sardi.

 

Ad Assemini abbiamo due bravissimi artigiani che realizzano coltelli interamente a mano: Efisio Casula e Antonio Contini.

 

 

Legno

big chair in SardegnaAnche la lavorazione del legno ha una tradizione antica in Sardegna, basti pensare alle cassapanche intagliate, alle maschere tipiche, alle sedie impagliate o agli sgabelli. Le cassapanche un tempo erano presenti in tutte le case sarde e facevano parte del corredo della sposa. Venivano realizzata generalmente in legno di castagno e impreziosite da bellissimi intagli con un significato simbolico di buon auspicio per la famiglia.

 

Ad Assemini erano note un tempo le sedie impagliate, in legno chiaro con disegni rossi e verdi oppure quelle di derivazione catalana con lo schienale scolpito laccato in rosso, blu o verde. Tra gli artigiani del legno, chiamati in lingua sarda Maist’e linna, ad Assemini è noto Francesco Cau, intagliatore di mobili tradizionali sardi ora in pensione, nonchè scultore e pittore con la passione per la poesia.

 

 

Il latte nell’artigianato sardo

su casidduLo so, non è usuale nominare il latte quando si parla di artigianato sardo ma questa è un eccezione. Ad Assemini infatti viene usato per creare dei formaggi unici con le forme tipiche dei simboli sardi per eccellenza. Maschere, nuraghi, pavoncelle e la forma stessa della Sardegna per creare dei formaggi che fanno parte a tutti gli effetti dell’artigianato sardo. Formaggi realizzati interamente a mano senza l’uso di macchinari, con la tecnica della filatura mista. Michela Casiddu ha ideato questi meravigliosi formaggi che ha chiamato “Su Casiddu“.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.